BABBO NICOLAE
Il
6 dicembre, in Romania si festeggia il giorno di San Nicola (detto “Mos
Nicolae”), che per alcuni rappresenta il vero Babbo Natale. Infatti, se
da una parte l’etimologia del nome deriva dalle parole greche “nike”
(vittoria) e “laos” (popolo), dall’altra sappiamo che il termine
anglosassone di “Santa Claus” (Babbo Natale) proviene dall’olandese
Sinterkloos, cioè appunto Santo Nicola.
Quest’ultimo
visse tra la fine del III e l’inizio del IV sec. d.C. nella zona
asiatica della Turchia di oggi. È particolarmente noto per almeno due
ragioni: innanzitutto, per essere il santo che risiede a sinistra
rispetto al Padre Eterno (ed il santo che scaccia e percuote i demoni), e
per aver schiaffeggiato l’eretico Ario durante il Concilio Ecumenico di
Nicea nel 325. Da qui deriva tutta una leggenda secondo la quale la
notte del 5 dicembre (san Nicola morì il 6 dicembre) ai bambini
disobbedienti e pigri verrà data un’asta come monito, mentre quelli
bravi, rispettosi e obbedienti troveranno la mattina, al risveglio, dei
regali (di solito dolci o giocattoli) negli stivali o nelle scarpe che
dovevano pulire con cura la sera prima. Si dice che san Nicola veda il
comportamento di ciascuno spiando fuori dalla finestra e lasci i suoi
regalini (o oggetti di rimprovero) di nascosto, senza mai mostrarsi a
nessuno (a differenza di Babbo Natale).
Altre leggende narrano
di come san Nicola abbia salvato 3 ragazze di povera famiglia
dall’essere vendute dal loro padre (che non aveva più nulla di ché
vivere e non trovava nemmeno alcun marito per nessuna di loro),
lanciando di notte dalla finestra dentro casa loro delle buste piene di
soldi. Si dice anche che lo stesso “san Nicoara” vigili verso Mezzanotte
sul Sole che vuole scappare dagli umani lasciandoli senza luce e
calore, mentre l’altro vigilante all’alba è san Toader. Infine, san
Nicola è noto per aver salvato la vita a molti marinai. Nel giorno del
suo onomastico si fanno incantesimi; si mettono dei rametti di alberi
fruttiferi in acqua per farli fiorire entro Capodanno, a partire dai
quali si fanno dei prognostici sull’andatura dei frutteti nell’anno
successivo.
Le reliquie di san Nicola riposano dentro la
Cattedrale di Bari, in una cripta dove sgorga un liquido incolore
chiamato “Santa Mana”. Il vescovo della cattedrale mischierebbe questo
liquido all’acqua, benedicendola e condividendola con i credenti.
Attualmente, a Bucarest nella chiesa di San Giorgio Nuovo è conservata
una parte della mano destra di san Nicola.
Più di 800.000
romeni (uomini e donne) portano il nome di Nicola in tutte le sue
varianti e diminutivi (Nicolae, Niculai, Nicusor, Niculae, Nicu, Nicula,
Nicoara per gli uomini; Nicoleta, Niculina, Neculita, Nicolina, Nicola
per le donne).